Perché è la Tango la bandiera della Classe Dinghy 12’ italiana?

Un pomeriggio d’inverno, squilla il telefono, dall’altra parte del filo una semplice domanda scatena il panico nell’AICD: quando e come è nato il logo della classe?

Parte un tam tam di telefonate tra i meno giovani, ma nessuno ha una risposta attendibile.

Occorre procedere con metodo, per fortuna gli archivi on line sono pressoché infiniti. Si comincia dalla rivista Il Dinghy dell’epoca e presto si trova la prima foto con le barche allineate con il logo. Siamo ai campionati italiani di Bellano e l’anno è il 1985. Passiamo ora ai verbali delle assemblee e si trova la data esatta: 5 maggio 1985 a Parma l’assemblea approva una proposta di Macrino Macrì per adottare il nuovo logo.

Ci siamo, contatto Macrino che si ricorda abbastanza bene e parla di un lavoro congiunto con Bariffi per ridare una identità alla classe. Sono gli anni in cui si ottiene nuovamente il riconoscimento della FIV..

Ma la Tango come bandiera di partenza ed i colori bianco rosso e blu? Sono sicuramente più antichi, ma non si trovano conferme, tranne un generico riferimento, a memoria di Corsi e Macrì, al fatto che per le regate dinghy sul lago di Como veniva usata quella bandiera,.

Interpello allora Steve Crook un inglese residente in Svizzera, anima dell’associazione svizzera ed autore di un pregevole libro sulla storia del dinghy in Inghilterra ed il mistero si chiarisce.

Quando il Dinghy venne alla luce e ne fu chiesta l’iscrizione al RYA come classe, fu scelta la lettera T in quanto libera, inziale di Twelve, che significa 12, e dai colori della Gran Bretagna.

E ai Giochi del 1920 e 1928, gli anni della partecipazione olimpica del Dinghy 12′, fu proprio la Tango ad essere usata per le procedure di partenza. E così fu fino al 1937 quando il Dinghy 12’ era praticamente estinto in Inghilterra e una nuova classe, il “National 12”, ottenne dal RYA l’uso della Tango.

Resta da risolvere il collegamento tra Inghilterra ed Italia, e perché a Bellano per le regate di Dinghy si utilizzasse la Tango. La soluzione dell’enigma è probabilmente nascosta in qualche memoria storica. La ricerca quindi continua Si attendono ulteriori lumi…..

Questa piccola storia è stata possibile solo grazie allo spirito di amicizia e collaborazione che esiste nella Classe e alla disponibilità fornita dagli attori del tempo ancora attivi. Un grazie a Paolo Rastrelli, Tai De Negri, Henriette Peona, Enrico Corsi, Steve Crook, Macrino Macrì, Carlo Marietti, al lavoro che tanti altri hanno fatto per conservare storie e memorie della Classe e al lavoro svolto da AICD per ordinare, conservare, digitalizzare e pubblicare on-line tutto questo materiale. E un grazie anche a Luigi Magliari, che arrivato solo ora ad occuparsi dell’AICD, ha chiesto, “voce dell’ innocenza e della verità” al Segretario il perché della Tango….. scatenando il panico e la caccia al tesoro…..con lieto fine.

(Paolo Corbellini)

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